INCENTIVI TRANSIZIONE GREEN: DECRETO ONLINE, DOMANDE DAL 27 GIUGNO
Emesso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy il decreto che disciplina le modalità di accesso ai contratti di sviluppo “Net Zero, rinnovabili e batterie” per oltre 1,7 miliardi di euro derivanti dai fondi Pnrr per agevolare la transizione energetica. Di questi, almeno 308,6 milioni di euro sono destinati a programmi di sviluppo concernenti le tecnologie fotovoltaiche ed eoliche, e non meno di 205,1 milioni di euro per le batterie.
Le risorse a disposizione, a valere sul Pnrr, sono circa 1,739 miliardi di euro di cui almeno il 40% destinate a progetti da realizzare nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
I programmi, nello specifico, dovranno avere ad oggetto la realizzazione di progetti di sviluppo industriale o di sviluppo per la tutela ambientale ed eventualmente progetti di ricerca, sviluppo e innovazione finalizzati alla produzione di batterie, pannelli solari, turbine eoliche, pompe di calore, elettrolizzatori, dispositivi per la cattura e lo stoccaggio del carbonio (CCS), nonché programmi di sviluppo per la produzione di componenti chiave e il recupero delle materie prime critiche specificate nel decreto.
Le imprese potranno presentare istanza allo sportello Invitalia, soggetto gestore della misura per conto del ministero, a partire dalle ore 12.00 del 27 giugno. La piattaforma sarà aperta sia a nuove domande di Contratto di sviluppo sia a domande già presentate all’Agenzia, il cui iter agevolativo risulti sospeso per carenza di risorse finanziarie. In quest’ultimo caso le istanze dovranno contenere gli elementi necessari a consentire l’accertamento del possesso di tutti i requisiti previsti dal decreto.
- Pubblicato il News
ZES UNICA: DAL 12 GIUGNO LE DOMANDE
Al via le domande di accesso al credito di imposta per investimenti nella ZES unica; disponibile online il modello di comunicazione.
È stato pubblicato sul sito dell’Agenzia delle entrate il modello di comunicazione per la fruizione del credito d’imposta per investimenti nella Zona economica speciale per il Mezzogiorno – ZES unica, di cui all’art. 16 del decreto-legge 19 settembre 2023, n. 124, la quale ricomprende i territori delle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, nonché le zone assistite della regione Abruzzo individuate dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027.
Dal 12 giugno al 12 luglio 2024, i soggetti interessati ad accedere al credito d’imposta potranno comunicare all’Agenzia delle entrate l’ammontare delle spese ammissibili sostenute dal 1° gennaio 2024 e che prevedono di sostenere entro il 15 novembre 2024, relative ad investimenti in beni strumentali (acquisto o locazione finanziaria) destinati a strutture produttive già esistenti o che vengono impiantate nella ZES unica, facenti parte di un progetto di investimento iniziale, come definito all’art. 2, punti 49, 50 e 51, del regolamento (UE) N. 651/2014.
Il singolo progetto di investimento deve avere un costo complessivo non inferiore a 200.000 euro ed è agevolabile fino al limite massimo di 100 milioni di euro del costo complessivo. L’intensità dell’agevolazione è determinata in relazione alla regione e alla dimensione dell’impresa, ed è commisurata all’entità delle spese ammissibili.
Possono accedere all’agevolazione tutte le imprese già operative o che si insediano nella ZES unica, ad esclusione di quelle che operano nei settori dell’industria siderurgica, carbonifera e della lignite, dei trasporti, esclusi i settori del magazzinaggio e del supporto ai trasporti e delle relative infrastrutture, della produzione, dello stoccaggio, della trasmissione e della distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche, della banda larga nonché nei settori creditizio, finanziario e assicurativo. Sono inoltre escluse le imprese che si trovano in stato di liquidazione o di scioglimento nonché le imprese in difficoltà, come definite all’art. 2, punto 18, del regolamento (UE) n.651/2014. Le imprese beneficiarie dovranno mantenere la loro attività nella ZES unica per almeno cinque anni dopo il completamento del relativo investimento, pena la decadenza dal beneficio.
- Pubblicato il News
MiniPIA Regione Puglia: pubblicato il bando per gli investimenti in innovazione ed efficientamento delle PMI
Con una dotazione iniziale di 40 milioni di euro e la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 12 dell’ 8 febbraio 2024 debuttano i MINIPIA , Pacchetti Integrati di Agevolazione, a valere sul Programma regionale Puglia Fesr/Fse+ 2021-2027, rivolto a micro e piccole imprese, incluse le piccole imprese che acquisiscono la qualifica di media impresa esclusivamente per il tramite delle partecipazioni, nonché ai liberi professionisti.
Il bando offre un’opportunità significativa per le imprese, ubicate nel territorio della Regione Puglia, che operano in diversi settori, stimolando investimenti in innovazione tecnologica, digitalizzazione, transizione energetica ed ambientale e sviluppo delle competenze.
PROGETTI AMMISSIBILI
L’importo complessivo delle spese e dei costi ammissibili è compreso tra un minimo di 30 mila euro e un massimo di 5 milioni di euro. La forma dell’aiuto è il contributo a fondo perduto.
Per il bando “Pacchetti Integrati di Agevolazione (MiniPIA)” destinato alle micro e piccole imprese, le spese agevolabili presentano specifici criteri e limiti finanziari, delineando chiaramente l’entità degli investimenti ammissibili:
- Programmi di investimento: devono avere un importo complessivo delle spese e dei costi ammissibili compreso tra 30.000 euro e 5 milioni di euro.
- Investimenti produttivi: le spese ammissibili per investimenti produttivi non devono superare il 90% del progetto integrato.
- Innovazione dei processi e dell’organizzazione: gli investimenti in questa categoria non possono eccedere 1 milione di euro.
- Innovazione a favore delle PMI: anche per questa categoria, gli investimenti non possono superare 1 milione di euro.
- Formazione: gli investimenti destinati alla formazione non possono eccedere 500.000 euro.
- Tutela dell’ambiente: gli investimenti in questa area non possono superare i 3 milioni di euro.
- Servizi di consulenza e internazionalizzazione: le spese in queste categorie non possono superare i 500.000 euro, come anche le spese per la partecipazione alle fiere.
Anche in questa edizione dello strumento è confermato il coinvolgimento del sistema bancario che potrà garantire le risorse finanziarie necessarie a sostenere i programmi di sviluppo anche delle imprese di minore dimensione e favorire anche per queste realtà un miglior posizionamento a livello nazionale e internazionale. Per consentire un miglior accesso al credito, anche in questa edizione dell’avviso è prevista la possibilità di utilizzare forme di garanzia diretta o di portafoglio in modo da ampliare la platea dei potenziali beneficiari
Le domande potranno essere presentate a partire dal 29 febbraio 2024 con procedura online disponibile al link https://pugliasemplice.sistema.puglia.it/.
- Pubblicato il News
LEGGE DI BILANCIO 2024: NOVITA’ PER LE IMPRESE
Nuovi fondi per Sabatini, politiche industriali, minori e imprese creative
Entrata in vigore il primo gennaio la Legge di Bilancio 2024 prevede uno stanziamento di circa 24 miliardi di euro per la concessione di incentivi per lavoro, imprese e famiglie.
Fra le misure a sostegno delle imprese le principali riguardano:
Credito d’imposta ZES Unica
- Il comma 249 interviene sul nuovo credito d’imposta “ZES UNICA” specificandone il tetto di spesa autorizzato: 1.800 milioni di euro per l’anno 2024. Il suddetto credito viene riconosciuto per l’acquisto e il leasing di beni strumentali destinati a strutture produttive già esistenti o da realizzare nella cosiddetta “Zona Unica”, quest’ultima comprende Campania, Puglia, Molise, Calabria, Sicilia, Basilicata, Sardegna e Abbruzzo.
Nuova Sabatini
- Rifinanziamento per la Nuova Sabatini (misura a sostegno agli investimenti in beni strumentali per micro, piccole e medie imprese) per un totale di 100 milioni di euro.
Contratti di sviluppo
Si tratta di sostegni riconosciuti da Invitalia ai grandi progetti di investimenti industriali, turistici, commerciali ed ambientali per una spesa di:
- 190 milioni di euro per l’anno 2024;
- 310 milioni di euro per l’anno 2025;
- 100 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2025 al 2030.
Credito d’imposta per attività di trasporto merci
- Stanziamento di 20 milioni di euro per il credito d’imposta in favore delle imprese che effettuano attività di trasporto merci con veicoli pari o superiori alle 7,5 tonnellate;
Fondo per la crescita sostenibile
- Viene incrementata la dotazione del “Fondo per la crescita sostenibile” di 100 milioni di euro per l’anno 2024 e di 220 milioni di euro per l’anno 2025.
Contributi alle imprese dei settori dell‘informazione e dell’editoria
- Il fondo è destinato a incentivare, negli anni 2024 e 2025, gli investimenti delle imprese editoriali, anche di nuova costituzione, orientati all’innovazione tecnologica e alla transizione digitale, all’ingresso di giovani e a sostenere le ristrutturazioni aziendali e gli ammortizzatori sociali e a sostegno della domanda di informazione.
Garanzie SACE
- La nuova Legge di Bilancio prevede inoltre che la SACE S.p.A. possa rilasciare fino al 31 dicembre 2029, garanzie a condizioni di mercato, legate a investimenti infrastrutturali e dell’industria (processi di transizione energetica ed economia circolare, mobilità sostenibile, innovazione industriale, tecnologica e digitale delle imprese).
Assunzioni agevolate
- Per il periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023 (anno 2024 per i soggetti con esercizio coincidente con l’anno solare), sono previsti nuovi incentivi per le nuove assunzioni effettuate da titolari di reddito d’impresa, imprese individuali, società di persone, autonomi esercenti arti e professioni. In particolare, si tratta di un aumento fino al 20% del costo del lavoro dei nuovi assunti ammesso in deduzione (dunque, al 120%), che sale al 30% per chi assume soggetti particolarmente svantaggiati (deduzione del 130%).
(La misura è importante, perché assorbe le precedenti agevolazioni per chi assumeva giovani e donne).
- Pubblicato il News
FONDO PER LA TRANSIZIONE INDUSTRIALE
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha definito le modalità e i termini di apertura e chiusura dello sportello denominato “fondo per il sostegno alla transizione industriale“.
Sarà finalmente operativo dal 10 ottobre 2023 il Fondo per il sostegno alla transizione industriale, istituito con la Legge di Bilancio 2022 e con una dotazione di 300 milioni di euro. Quest’ultimo ha l’obiettivo di favorire l’adeguamento del sistema produttivo italiano alle politiche UE sulla lotta ai cambiamenti climatici.
E ‘rivolto alle imprese di qualsiasi dimensione, che operano sull’intero territorio nazionale e prevalentemente nei settori estrattivo e manifatturiero di cui alle sezioni B e C delle classificazioni delle attività economiche ATECO 2007. Va specificato che il 50% delle risorse è riservato alle imprese energivore (ossia quelle inserite nell’elenco della Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali).
Le imprese che intendono accedere al Fondo devono presentare dei programmi di investimento che abbiano come obbiettivi:
- una maggiore efficienza energetica nell’esecuzione dell’attività d’impresa nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dall’articolo 38 del GBER o un cambiamento fondamentale del processo di produzione oggetto di intervento, nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dagli articoli 14 e 17 del Regolamento GBER. Sono altresì ammesse spese accessorie, nel limite del 40%, per l’installazione di impianti da autoproduzione di energia da Fonti Rinnovabili, idrogeno e impianti di cogenerazione ad alto rendimento, ai sensi dell’articolo 41 del Regolamento GBER;
- un uso efficiente delle risorse, attraverso una riduzione dell’utilizzo delle stesse anche tramite il riuso, il riciclo o il recupero di materie prime e/o l’uso di materie prime riciclate nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dall’articolo 47 del GBER o un cambiamento fondamentale del processo produttivo oggetto di intervento, nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dagli articoli 14 e 17 del Regolamento GBER. I programmi di investimento devono essere volti al perseguimento di un miglioramento in termini di tutela ambientale dei processi aziendali.
Per gli investimenti relativi alle suddette misure di efficientamento energetico, le agevolazioni saranno concesse nella misura del 40%, ma saranno previste delle maggiorazioni:
- 20% piccole imprese
- 10% medie imprese
- 15% per investimenti effettuati nelle “zone a”
- 5% per investimenti effettuati nelle “zone c”
Saranno ammissibili le spese relative all’acquisto e alla costruzione di immobilizzazioni, suolo aziendale e annesse sistemazioni, opere murarie e simili, impianti ed attrezzature nuove, programmi informatici, brevetti e licenze. Tra le spese ammissibili potranno rientrare anche quelle per la formazione del personale, nella misura del 10% purché strettamente funzionali al progetto.
Le agevolazioni saranno concesse nella forma del contributo a fondo perduto alle condizioni e nei limiti previsti dal Regolamento GBER e saranno diverse a seconda della tipologia di progetto di investimento realizzato.
Le agevolazioni saranno ammesse fino all’esaurimento delle risorse disponibili.
- Pubblicato il News
Investimenti sostenibili 4.0: 400 milioni per le imprese del Mezzogiorno
Apertura il 18 ottobre dello sportello per la presentazione di programmi imprenditoriali innovativi e sostenibili
Il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha stanziato 400 milioni di euro dal Programma Nazionale “Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale” FESR 2021-2027 per incentivare investimenti imprenditoriali innovativi e sostenibili che facciano ricorso alle tecnologie digitali. A partire dal 18 ottobre, le micro, piccole e medie imprese delle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna potranno presentare domanda per le agevolazioni previste dalla misura Investimenti sostenibili 4.0.
REQUISITI
I programmi di investimento devono:
- prevedere l’utilizzo delle tecnologie abilitanti afferenti al piano Transizione 4.0. e l’ammontare di tali spese deve risultare preponderante rispetto al totale dei costi ammissibili del programma
- essere diretti all’ampliamento della capacità alla diversificazione della produzione funzionale a ottenere prodotti mai fabbricati in precedenza o al cambiamento fondamentale del processo di produzione di un’unità produttiva esistente ovvero alla realizzazione di una nuova unità produttiva
- essere realizzati presso un’unità produttiva localizzata nei territori delle Regioni meno sviluppate del Mezzogiorno (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna)
- prevedere spese ammissibili non inferiori complessivamente a euro 750.000,00 e non superiori a euro 5.000.000,00 e, comunque, al 70 percento del fatturato dell’ultimo bilancio approvato e depositato, ovvero, nel caso di imprese individuali e società di persone, dell’ultima dichiarazione dei redditi
- essere avviati successivamente alla presentazione della domanda
- prevedere un termine di ultimazione non successivo a diciotto mesi dalla data di adozione del provvedimento di concessione delle agevolazioni.
Ai fini della valutazione delle istanze saranno riconosciuti punteggi aggiuntivi ai programmi caratterizzati da particolare contenuto di sostenibilità ed efficienza energetica.
Le agevolazioni saranno concesse nella forma del contributo in conto impianti e del finanziamento agevolato e potranno coprire fino al 75 per cento delle spese ammissibili (macchinari, impianti, attrezzature, opere murarie, programmi informatici e licenze, acquisizione di certificazioni ambientali, servizi di consulenza).
Il decreto direttoriale del 29 agosto ha definito l’iter di presentazione per l’accesso alle agevolazioni che sarà articolato in due fasi.
- compilazione della domanda per via telematica dalle ore 10.00 del 20 settembre 2023;
- invio della domanda per via telematica dalle ore 10.00 del 18 ottobre 2023.
- Pubblicato il News
Fondo Tematico Turismo Sostenibile 2023: al via i finanziamenti per le imprese
A seguito della firma di un accordo di finanziamento con il ministero dell’Economia e delle Finanze per la creazione di un Fondo di Fondi nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza a sostegno del turismo sostenibile e della rigenerazione urbana, la Banca europea per gli investimenti (Bei) e il ministero del Turismo lanciano il Fondo Tematico per il Turismo da 500 milioni di euro.
La nuova iniziativa consentirà di finanziare gli investimenti finalizzati alla sostenibilità ambientale, all’innovazione e alla digitalizzazione e rappresenterà una opportunità concreta per rilanciare, dopo l’emergenza pandemica, il settore turistico, strategico per il Paese.
La Bei convoglierà questi fondi alle imprese attraverso gli intermediari finanziari Equiter, in collaborazione con il Gruppo Intesa Sanpaolo, e Banca Finint, in collaborazione con Finint Investments SGR e con Sinloc.
Gli obiettivi del Fondo Tematico Turismo mirano a:
– sostenere gli investimenti innovativi a favore della transizione digitale, verde e dell’efficientamento energetico.
– aumentare l’offerta di servizi al turismo;
– incoraggiare i processi di aggregazione delle imprese.
L’area di realizzazione e implementazione dei progetti e/o degli investimenti è esclusivamente il territorio della Repubblica Italiana.
Il Fondo è destinato al supporto di:
- creazione, rinnovo, ammodernamento e miglioramento di strutture ricettive;
- creazione, rinnovo, ammodernamento e miglioramento delle infrastrutture per il turismo;
- investimenti nel turismo sostenibile e connessi alla transizione verde;
- investimenti in progetti di digitalizzazione dei processi e/o dell’offerta e investimenti in formazione/miglioramento delle competenze del personale;
- investimenti in una mobilità pulita, sostenibile e connessa per il turismo.
I progetti e/o investimenti ammissibili al Fondo Tematico Turismo dovranno trovare conclusione e/o implementazione a regime entro il 31 dicembre 2025.
Gli Intermediari Finanziari metteranno a disposizione dei Destinatari Finali, ai fini del finanziamento di investimenti e/o progetti ammissibili, prodotti di prestito, equity o quasi-equity. Tutti i prodotti finanziari messi a disposizione a valere sul Fondo saranno oggetto di rimborso e non costituiranno contributi a fondo perduto.
L’importo massimo del supporto finanziario che il Fondo può fornire, per ogni progetto o investimento, non può essere in ogni caso superiore a 30 milioni di euro.
- Pubblicato il News
FONDO ROTATIVO IMPRESE TURISTICHE: A CHI SPETTA E COME FUNZIONA
Il Fondo Rotativo per le imprese turistiche è una sezione speciale del Fondo rotativo per l’Innovazione (FRI) per agevolare l’accesso al credito delle piccole e medie imprese e sostenere gli investimenti di media dimensione nel settore turistico.
L’obiettivo del Fondo Rotativo è quello di finanziare le strutture ricettive impegnate nella riqualificazione energetica, antisismica e nella digitalizzazione, raggiungendo standard di qualità riconosciuti a livello internazionale.
A chi spetta il Fondo Rotativo per le imprese turistiche
La misura è rivolta ai gestori e i proprietari di attività ricettizia quali:
- Agriturismi
- Stabilimenti balneari e termali
- Strutture ricettive all’aria aperta
- Porti turistici
- Parchi tematici, acquatici e faunistici
L’incentivo potrà essere utilizzato per interventi di:
- Ristrutturazione edilizia
- Riqualificazione energetica e antisismica delle strutture
- Eliminazione delle barriere architettoniche
- Digitalizzazione
- Acquisto di arredi
- Acquisto di piscine termali ed attrezzature termali
Le principali spese ammissibili sono macchinari, impianti e attrezzature – ammissibili per il 100% del loro valore – mentre fabbricati, opere murarie per il 50%.
I progetti da finanziare devono seguire precisi principi di sostenibilità ambientale e digitalizzazione, con importi di spesa tra 500.000 e 10 milioni di euro e devono essere realizzati entro il 31 dicembre 2025.
Sono previste due forme di agevolazioni:
- Un contributo a fondo perduto massimo del 35%
- Un finanziamento a tasso agevolato al tasso fisso dello 0,50%.
Per le strutture ricettive ubicate in Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna il contributo a fondo perduto è del 10% per le grandi imprese, del 18% per le medie imprese, il 23% per le piccole imprese e 30% per le micro imprese.
Per le strutture ricettive ubicate nelle aree 107. 3C il contributo a fondo perduto è del 5% per le grandi imprese, del 15% per le medie imprese, il 20% per le piccole imprese e 25% per le micro imprese.
Per le strutture ricettive nel resto d’Italia il contributo a fondo perduto è del 5% per le medie imprese e il 15% per le pmi.
È importante sottolineare che il finanziamento agevolato dovrà essere abbinato ad un finanziamento bancario di pari importo e durata, concesso da una banca finanziatrice aderente alla convenzione firmata dal Ministero del Turismo; la somma dei suddetti finanziamenti e del contributo diretto alla spesa, non dovranno superare il 100% del programma ammissibile.
Il finanziamento deve avere una durata compresa tra 4 e 15 anni ed è possibile utilizzare le garanzie del Fondo di Garanzia e SACE e altre garanzie.
Le domande potranno essere presentate a partire dal 1° marzo 2023 e fino al 31 marzo 2023 salvo esaurimento anticipato delle risorse. Le domande saranno valutate sulla base dell’ordine di presentazione.
- Pubblicato il News
LEGGE DI BILANCIO 2023: I PRINCIPALI BANDI, LE PROROGHE E GLI INCENTIVI FISCALI RISERVATI ALLE PMI ITALIANE
Entrata in vigore dal 1 gennaio la manovra economica, del valore complessivo di 35 miliardi di euro, stabilisce la ripartizione dei finanziamenti pubblici prevista per il triennio 2023-2025
a sostegno del tessuto imprenditoriale del Paese.
Di seguito illustriamo le principali novità:
PROROGA CREDITI DI IMPOSTA SUD
Prorogato fino al 31 dicembre 2023 il credito di imposta per l’acquisto di beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive nelle zone assistite ubicate nelle regioni del Mezzogiorno(Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise). E’ invece prevista l’estensione fino al 31 dicembre 2023 del credito d’imposta per investimenti nelle ZES (Zone economiche speciali).
Viene inoltre prorogato il credito di imposta maggiorato per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo in favore delle impreselocalizzate nelle regionidel Mezzogiorno.
Infine si conferma da attuare un credito d’imposta del 70% fino a 1 milione di euro per le spese sostenute nel 2023 relative all’installazione e messa in funzione di impianti di compostaggio presso i Centri Agroalimentari presenti nelle regioni Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia.
NUOVA SABATINI
Viene previsto il rifinanziamento – con 30 milioni di euro per il 2023 e di 40 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026 – della Nuova Sabatini. Per le iniziative con contratto di finanziamento stipulato dal 1° gennaio 2022 al 30 giugno 2023, il termine di 12 mesi per l’ultimazione degli investimenti è prorogato per ulteriori 6 mesi.
RIFINANZIAMENTO FONDO DI GARANZIA PMI
In considerazione del perdurare delle esigenze di liquidità e di investimento delle imprese, sono prorogate al 31/12/2023 le discipline transitorie:
- Importo massimo garantito pari a 5 milioni di euro per esigenze diverse dal sostegno alla realizzazione degli investimenti;
- Esigenze di liquidità derivanti dal rincaro delle materie prime e dei fattori di produzione, al fine di realizzare obiettivi di efficientamento o diversificazione della produzione o dei consumi energetici.
BONUS INVESTIMENTI BENI MATERIALI 4.0
Spostato al 30 settembre il termine ultimo per portare a termine gli investimenti 4.0 prenotati entro il 31 dicembre 2022 (cioè per i quali, a questa data, l’ordine risulti accettato dal venditore e sia stato pagato un acconto per almeno il 20% del costo di acquisizione del macchinario). In questo caso il credito di imposta (non tassato) sarà del 40% fino a 2,5 milioni di euro di investimenti, del 20% per gli importi eccedenti e fino a 10 milioni di euro.
GESTIONE CARO ENERGIA
Le risorse destinate alle misure contro il caro energia ammontano a oltre 21 miliardi. Nel dettaglio, per il primo trimestre 2023 è confermata l’eliminazione degli oneri impropri delle bollette e rifinanziato il credito d’imposta per le imprese piccole e le attività come bar, ristoranti ed esercizi commerciali che salirà dal 30% al 35%, mentre per le imprese energivore e gasivore dal 40% al 45%.
CREDITO DI IMPOSTA CARBURANTI IN AGRICOLTURA E PESCA
Afavore delle imprese operanti nel settore agricolo, della pesca e agromeccanico è riconosciuto un credito di imposta pari al 20%, per il primo trimestre 2023, relativo alle spese sostenute per l’acquisto del carburante (gasolio e benzina impiegati per i mezzi utilizzati nell’esercizio dell’attività o per il riscaldamento delle serre e/o degli edifici preposti all’allevamento degli animali).
CONTRATTI DI SVILUPPO
Vengono stanziati ulteriori 4 miliardi complessivi nelle annualità dal 2023 al 2037 per il rifinanziamento dei contratti di sviluppo industriale, di trasformazione dei prodotti agricoli, per la tutela ambientale e per lo sviluppo di attività turistiche.
BONUS IPO
Prorogato il credito d’imposta per favorire la quotazione delle Pmi in Borsa
- Pubblicato il News
FONDO NUOVE COMPETENZE 2022 NOVITA’ E SCADENZE
Per accedere al fondo è possibile fare domanda a partire dal 13 dicembre 2022
Il Fondo Nuove Competenze riapre anche nel 2022 / 2023, dopo il rifinanziamento di un miliardo di euro arrivato con il Decreto 22 settembre 2022 del Ministro del Lavoro. Il Fondo cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo, è uno strumento di politica attiva,
istituito inizialmente per contrastare gli effetti economici dell’epidemia COVID 19, ma attualmente utilizzato come valida alternativa per sostenere le aziende nei loro processi di innovazione in ambito digitale, green e sostenibile.
Sono stati messi a disposizione 1 miliardo di risorse (10 milioni per ogni singola azienda) con le quali si potranno finanziare da 40 a 100 ore per ogni singolo lavoratore.
L’ANPAL (Agenzia Nazionale per le politiche attive del lavoro, promuove il diritto al lavoro ed è responsabile del sistema informativo del mercato del lavoro) si occuperà della gestione delle domande e l’INPS della parte finanziaria e delle verifiche.
Questa nuova edizione offre la possibilità ai lavoratori di riqualificarsi e di adeguarsi ai nuovi cambiamenti in ambito digitale ed ecologico, destinando parte dell’orario di lavoro alla formazione. All’azienda verrà concesso un credito che non inciderà con il costo del lavoro sostenuto per le ore di frequenza dei percorsi di sviluppo delle competenze stabiliti dagli accordi collettivi, comprensivo dei contributi previdenziali e assistenziali ed esclusi premi di produzione e ratei TFR.
I datori di lavoro che pensano di ricorrere al nuovo Fondo competenze 2022 potrebbero arrivare a risparmiare il 16% o addirittura il 38% con i Fondi interprofessionali (altra novità inserita in questa seconda edizione).
Possono partecipare a questo bando tutti i datori di lavoro privati e le società a partecipazione pubblica che:
- Siano in regola dal punto di vista fiscale, contributivo ed assicurativo;
- non abbiano procedure di liquidazione o fallimento in corso,
- non abbiano controversie con ANPAL.
La formazione può essere svolta da personale interno all’azienda oppure da soggetti esterni qualificati ed accreditati, o addirittura dallo stesso datore di lavoro qualora ne abbia requisiti dimostrabili. La novità di questa edizione è che c’è la possibilità che i corsi possano essere finanziati in parte dai Fondi Interprofessionali nella misura del 40%.
Per poter accedere al fondo il datore di lavoro deve stipulare un accordo con il quale stabilisce:
- l’organizzazione degli orari di lavoro;
- le ore da destinare al corso;
- il numero dei partecipanti;
- la messa in evidenza delle competenze acquisite dai lavoratori.
Una volta stabilito ciò, il datore di lavoro può presentare la domanda entro il 28 Febbraio 2023.
La formazione dovrà essere svolta entro 90 giorni dall’accettazione della domanda o al massimo entro 120 giorni se si è avuto accesso ai Fondi Interprofessionali.
- Pubblicato il News