FRA LE MISURE PREVISTE MOLTI BONUS, INCENTIVI PER L’IMPRENDITORIA FEMMINILE E L’ESTENSIONE DELLA DECONTRIBUZIONE SUD AL 2029.
Una corsa contro il tempo per approvare la Manovra entro fine anno: dopo il via libera della Camera infatti il testo blindato è stato approvato definitivamente dal Senato. Una maxi-manovra da 40 miliardi, ricca di aiuti per le famiglie, il lavoro e fisco: si passa dall’esonero dei contributi per le partite Iva fino alla riforma fiscale. Si tocca anche il piano pensioni e quello del lavoro.
Obiettivo: evitare il tracollo di un’economia messa a dura prova dall’emergenza Covid.
Vediamo l’elenco di alcune delle numerose misure per le imprese e i lavoratori contenute nella Legge di Bilancio 2021.
AIUTI ALLE IMPESE
- Cassa integrazione autonomi: prevista l’introduzione dell’ ISCRO 2021 e l’anno bianco contributivo per le Partite IVA;
- Cassa integrazione Covid: prorogata per altre 12 settimane, fino al 31 marzo 2021;
- Esonero contributi previdenziali fino al 31 marzo 2021, per i datori di lavoro che rinunciano alla cassa integrazione;
- Credito d’imposta per l’adeguamento degli ambienti di lavoro: proroga di 6 mesi, potrà dunque essere richiesto fino alla fine di giugno 2021 anche con cessione.
- Credito alle imprese: proroga di ulteriori sei mesi dei prestiti garantiti da SACE e dal Fondo PMI, istituiti dal decreto Liquidità Imprese di aprile, con la scadenza che passa dal 31 dicembre 2020 al 30 giugno 2021.
- Semplificazioni alla nuova Sabatini per incentivare gli investimenti negli anni a venire.
- Bollo su fatture elettroniche e sanzioni: la nuova Legge di Bilancio ha chiarito che, anche in caso di emissione della fattura da un soggetto diverso dal cedente o prestatore, non rimane la “responsabilità in solido” di entrambe le parti.
- Stop all’esterometro dal 2022: secondo il testo della Legge di Bilancio 2021, dal 1° gennaio 2022 i titolari di partite IVA dovranno trasmettere i dati delle fatture estere non più con l’esterometro o con un adempimento specifico ma semplicemente tramite il Sistema di Interscambio.
- Fatturazione elettronica prestazioni sanitarie: proroga divieto nei confronti di persone fisiche.
- Esenzione IMU 2021 settore turismo e spettacolo.
- Semplificazioni: dal 2021, sarà possibile annotare trimestralmente (e non ogni mese) le fatture nei registri IVA, con le stesse tempistiche previste per la liquidazione dell’IVA per titolari di partita IVA con volume d’affari non superiore a 400.000 euro e imprese che esercitano altre attività con volume d’affari fino a 700.000 euro.
MISURE PER IL LAVORATORI
- Cuneo fiscale: il taglio del cuneo per i redditi sopra i 28.000 euro viene portato a regime;
- Blocco dei licenziamentifino al 31 marzo 2021;
- Sgravi per l’assunzione di giovani under 35 e per le donne disoccupate . L’esonero contributivo per chi assume giovani che non abbiano compiuto 36 anni è del 100%, nel limite massimo di 6.000 euro e per un periodo massimo di 36 mesi. Stessa portata in termini percentuali e di tetto di spesa per chi assume donne: In arrivo anche il nuovo Fondo impresa femminile, con incentivi ad hoc per l’imprenditoria femminile
- Decontribuzione per le imprese del Mezzogiorno: la manovra prolunga fino al 31 dicembre 2029 la decontribuzione per le assunzioni al Sud, prevedendo però un decalage dell’agevolazione negli anni. Sarà pari al 30% dei complessivi contributi previdenziali versati sino al 31 dicembre 2025; poi si scenderà al 20% per il 2026 e il 2027 e al 10% per il 2028 e il 2029.
- Bonus chef 2021: credito d’imposta fino a 6.000 euro per cuochi professionisti di ristoranti e alberghi, sia dipendenti che autonomi
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LE NUOVE REGOLE UE SU NPL RISCHIANO DI AVERE UN IMPATTO NEGATIVO SULL’ECONOMIA ITALIANA RENDENDO PIÙ DIFFICILE OTTENERE PRESTITI E FINANZIAMENTI.
CHIESTA UNA REVISIONE DELLA NORMATIVA E UN RINVIO DELL’ENTRATA IN VIGORE.
Si chiama “calendar provisioning” ed è la normativa della BCE (banca centrale europea) per le coperture dei crediti deteriorati (ossia quei prestiti erogati dalle banche che rischiano di non essere più restituiti, o di esserlo solo in parte, a causa delle difficoltà dei debitori) che, per effetto della pandemia, aumentano a dismisura e rischiano di mettere in crisi le banche. Sono regole nate prima della pandemia che andrebbero riviste infatti, l’introduzione, prevista per gennaio 2021, del nuovo regolamento europeo sui crediti deteriorati, rischia di avere gravi conseguenze sul tessuto economico dell’Italia delle imprese dei risparmiatori e di chi investe. Le nuove regole prevedono che la riclassificazione del credito come “scaduto” scatterà quando un debitore non ripagherà per 90 giorni un ammontare pari all’1% del finanziamento totale (in precedenza era al 5% in Italia) e di almeno 100 euro per le esposizioni al dettaglio (persone fisiche) e di 500 euro per le imprese. Entrambe le condizioni devono verificarsi perché il credito sia contabilizzato come scaduto: in questo caso è richiesto alla banca di mettere da parte più capitale, perché l’esposizione è considerata più rischiosa. E’evidente che con queste regole le banche saranno sempre più rigide nell’erogazione del credito e l’economia, invece di essere sostenuta a causa del Covid, finirà per essere definitivamente strangolata.
Si estende la platea dei cattivi pagatori
Finora le svalutazioni sono state applicate automaticamente nei bilanci bancari solo per crediti in default fino ad aprile 2019. Ampliandone lo spettro, la platea dei cosiddetti cattivi pagatori è inevitabilmente destinata ad allargarsi. Un bel problema per i privati e le Pmi” anche perché il risultato potrebbe essere devastante nel rapporto tra banche e imprese. A questo si aggiunge poi il fatto che l’impatto economico del Covid ha ancora contorni indefiniti. In assenza di interventi pubblici si stima che, a fronte di un’ipotetica riduzione del prodotto interno lordo del 10%, il numero di fallimenti potrebbe crescere fino a 14mila nel 2020 come si legge nell’ultimo rapporto annuale di Bankitalia pubblicato il 29 maggio. E’ essenziale quindi una modifica della disciplina calendar provisioning entro la fine dell’anno, quanto meno, come chiede la stessa ABI, aumentando il tempo di tre mesi e alzando le cifre irrisorie.
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Il Decreto Rilancio, emanato dal Governo per dare sostegno alle imprese , ha introdotto delle novità anche per quanto riguarda le detrazioni fiscalispettanti per le ristrutturazioni edilizie finalizzate all’efficientamento energetico (Ecobonus) e al miglioramento del livello antisismico (Sismabonus) degli edifici, elevando l’aliquota al 110% per le spese sostenute dal 1 luglio 2020 al 31 dicembre 2021 . L’importante novità della normativa è la possibilità non solo di utilizzare il bonus, sotto forma di detrazione fiscale in 5 anni, ma anche di poter cedere il credito fiscale alla Banca o ottenere uno sconto dai fornitori.
ECOBONUS 110%: INTERVENTI TRAINANTI
Rientrano tra gli interventi agevolabili, da effettuare entro il 31 dicembre 2021:
- il miglioramento dell’efficienza energeticadi almeno due classi energetiche, o il conseguimento della classe energetica più alta, da dimostrare mediante A.P.E.;
- quelli previsti dal Sisma Bonus, anche per sistemi di monitoraggio strutturale continuo a fini antisismici, se realizzati insieme.
- l’installazione di impianti fotovoltaici, connessi alla rete elettrica e sistemi di accumulo integrati, o collettori solari (abbinati a, un impianto ibrido o geotermico), o allaccio a sistemi di teleriscaldamento efficiente nei comuni montani;
- l’installazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici.
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LA LEGGE DI BILANCIO 2021 RINVIA LA SCADENZA AL 30 GIUGNO 2021.
Potranno fare domanda entro la fine di gennaio le imprese non ammesse al rinvio del termine per il pagamento delle rate.
È l’articolo 41 della Legge di Bilancio 2021 a disporre la proroga dal 31 gennaio 2021 al 30 giugno 2021 della moratoria dei prestiti per le micro, piccole e medie imprese: un’importante misura prevista per sostenere la liquidità delle PMI e aiutarle a superare la caduta produttiva connessa con l’emergenza sanitaria (sostanzialmente prevede il congelamento delle rate sui finanziamenti concessi e le relative garanzie del Fondo PMI ).
Non servirà fare domanda per le imprese già ammesse alla moratoria poiché la proroga diventa automatica. Dovranno invece presentare apposita richiesta, entro il 31 gennaio 2021, le PMI escluse delle misure di sostegno introdotte nel corso del 2020. Al contrario, nel caso di rinuncia alla moratoria da parte dell’impresa, la volontà di riprendere i pagamenti dovrà essere manifestata al soggetto finanziatore entro il 31 gennaio 2021, data che slitta al 31 marzo 2021 per le imprese del turismo.
Per la proroga della moratoria da prestiti e finanziamenti, la Legge di Bilancio 2021 incrementa di 300 milioni di euro la dotazione della sezione speciale del Fondo di garanzia per le PMI.
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CONTRIBUTO STATALE SUI FINANZIAMENTI ALLE PMI IN UN’UNICA SOLUZIONE ANCHE SOPRA I 200MILA EURO.
La “Nuova Sabatini” è l’agevolazione del Ministero dello Sviluppo Economico che facilita l’accesso al credito delle piccole e medie imprese, che vogliono investire in macchinari 4.0, impianti produttivi hardware, software e tecnologie digitali per accrescere la competitività del sistema produttivo.
La Legge di Stabilità 2021 va a modificare il dl 69/2013, articolo2, comma 4, eliminando la parte che contiene il limite dei 200mila euro di finanziamento e prevedendo che il contributo statale venga sempre “erogato in un’unica soluzione”. Viene così potenziata una delle agevolazioni più amate dalle imprese italiane. La regola, essendo inserita in manovra, si applica dal prossimo primo gennaio.
Sono ammessi al finanziamento tutti i settori produttivi, (anche agricoltura e pesca), tranne le attività finanziarie e assicurative, e delle attività connesse all’esportazione e per gli interventi subordinati all’impiego preferenziale di prodotti interni rispetto ai prodotti di importazione.
I beni oggetto dell’investimento devono essere nuovi e riferiti alle immobilizzazioni materiali per “impianti e macchinari”, “attrezzature industriali e commerciali” e “altri beni” o spese classificabili nell’attivo dello stato patrimoniale alle voci B.II.2, B.II.3 e B.II.4 dell’articolo 2424 del codice civile, nonché a software e tecnologie digitali. È necessaria l’autonomia funzionale dei beni, non essendo ammesso il finanziamento di componenti o parti di macchinari che non soddisfano tale requisito, inoltre vi deve essere correlazione tra i beni oggetto dell’agevolazione e l’attività produttiva svolta dall’impresa.
Inoltre, il 25% delle risorse stanziate dal MISE sono riservate alle micro, piccole e medie imprese che acquistano macchinati (anche in leasing) a basso impatto ambientale per migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi.
COME FUNZIONA E AGEVOLAZIONI
Le agevolazioni prevedono la concessione, da parte di banche e intermediari finanziari, che aderiscono alla convenzione tra il Ministero dello sviluppo economico, l’Associazione Bancaria Italiana e Cassa depositi e prestiti, di finanziamenti alle micro, piccole e medie imprese a sostegno degli investimenti previsti dalla misura, nonché di un contributo da parte del Ministero dello sviluppo economico rapportato agli interessi sui finanziamenti.
Il finanziamento, può essere assistito dalla garanzia del “Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese” fino all’80% dell’ammontare del finanziamento stesso, e deve essere:
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SUPPORTO ALLO SVILUPPO DELLE ATTIVITÀ DELLE IMPRESE INNOVATIVE
E’ stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto attuativo a firma del MISE che disciplina le modalità di impiego di ulteriori 200 milioni di euro destinati dal Decreto Rilancio al Fondo di sostegno al Venture Capital, gestito da Cdp Venture Capital Sgr.
La misura mira a rafforzare le Startup e le PMI innovative che in questo particolare periodo di crisi necessitano di nuovi strumenti di supporto finanziario.
COME FUNZIONANO GLI INVESTIMENTI
Le risorse del Fondo potranno essere erogate fino a un massimo di 4 volte il valore dell’investimento degli investitori privati, siano essi regolamentati (quindi strutturati come fondi o altri veicoli di investimento) o qualificati (intesi come acceleratori o incubatori, business angel e family office) nel limite complessivo di 1 milione per singola Startup o PMI innovativa.
Attraverso tale Fondo, gli investitori qualificati e regolamentati che operano sul territorio nazionale potranno segnalare le startup e le PMI innovative in cui stanno per investire o hanno investito nei 6 mesi antecedenti l’entrata in vigore del Decreto Legislativo Rilancio con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, nel rispetto dei requisiti stabiliti dal decreto attuativo.
Al termine del periodo di investimento Il patrimonio del Fondo dovrà risultare investito, in via tendenziale:
PROCEDURE DI SELEZIONE
Nei primi sei mesi di operatività del Fondo è prevista anche una procedura accelerata di valutazione per le imprese già beneficiarie di Smart&Start – strumento di finanziamento gestito da Invitalia – e per le startup e le PMI innovative che hanno subito una riduzione dei ricavi realizzati nel corso del primo semestre del 2020 di almeno il 30% rispetto ai ricavi ottenuti nel primo semestre o nel secondo semestre dell’anno 2019.
BENEFICIARI:
L’investimento sarà orientato sulle start-up e le PMI innovative che soddisfano una serie di requisiti:
- sede legale e attività in Italia.
- non presentano procedimenti di accertamento in corso non ancora rimediati;
- superano le verifiche di gestione del rischio, conformità alle norme o prevenzione del rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo.
- concrete potenzialità di sviluppo, misurabili sulla base di indicatori quantitativi e/o qualitativi, dimostrabile attraverso il rispetto di almeno uno dei seguenti criteri:
- sulla base di una crescita dei ricavi, dei clienti o degli utilizzatori dei servizi nei dodici mesi antecedenti l’effettuazione dell’investimento da parte del Fondo;
- sulla base di un sostenibile piano industriale triennale approvato dal competente organo amministrativo;
- sulla base di contratti o partnership strategiche
- sulla base di brevetti depositati con potenzialità di sfruttamento industriale,non presentano procedimenti di accertamento in corso non ancora rimediati;
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La legge di Bilancio introduce alcune novità a Garanzia Italia, lo strumento previsto dal decreto liquidità per sostenere – attraverso la garanzia di SACE e la controgaranzia dello Stato – la concessione di finanziamenti alle attività economiche e d’impresa danneggiate dall’emergenza Covid-19.
Analizziamo nel dettaglio
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Legge di Bilancio 2021 : Credito d’imposta beni strumentali
Nel disegno di legge di Bilancio 2021, approvato definitivamente dal Consiglio dei Ministri del 16 novembre 2020, numerosi sono gli interventi approvati per potenziare il credito d’imposta per il Piano Transizione 4.0: beni strumentali nuovi; beni materiali Industria 4.0; beni immateriali Industria 4.0; beni materiali ed immateriali “generici”; credito d’imposta per R&S&I; credito di imposta formazione 4.0.
Credito d’imposta per beni strumentali nuovi
Le nuove regole sono valide per gli investimenti effettuati a partire dal 16 novembre 2020 e resteranno in vigore fino alla fine del 2022, con possibile estensione fino al 30 giugno 2023 se entro il 31 dicembre 2022 l’ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti di almeno il 20% del costo di acquisizione. Previste inoltre aliquote agevolative più elevate, più alti limiti massimi delle spese ammissibili e minori tempi di fruizione. Esteso poi l’ambito oggettivo del credito d’imposta per i beni strumentali generici, aperto a imprese e professionisti: con la nuova disciplina, sono agevolabili anche i beni immateriali.
Il credito d’imposta non è tassabile né ai fini reddituali né ai fini Irap.
Nel dettaglio:
Per gli investimenti in beni strumentali materiali 4.0 il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del:
Per gli investimenti in beni strumentali immateriali 4.0 invece, il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del 20% del costo, nel limite massimo di costi ammissibili pari a un milione di euro, sia nel 2021 che nel 2022.
Per gli investimenti in beni strumentali materiali ed immateriali “generici”, effettuati a decorrere dal 16 novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2021 (con possibile estensione fino al 30 giugno 2022), il credito di imposta è riconosciuto nella misura del:
L’utilizzo del credito d’imposta: in compensazione in F24
Il credito d’imposta spettante può essere utilizzato in compensazione in F24
Il periodo minimo di compensazione, dagli attuali 5 anni si riduce a 3 anni, a partire dall’anno in cui è avvenuta l’interconnessione, nel caso di beni 4.0, o dall’anno di entrata in funzione, per i beni tradizionali
Come per la precedente disciplina, il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione ma in 3 quote annuali (anziché in 5 quote annuali di pari importo, ridotte a 3 per i beni immateriali 4.0).
Le nuove regole prevedono inoltre che i soggetti con un volume di ricavi o compensi inferiori a 5 milioni di euro possono utilizzare il credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali materiali ed immateriali “generici” in un’unica quota annuale.
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Bonus casa 2021
La bozza del disegno di Legge di Bilancio proroga tutto il pacchetto casa: dal bonus ristrutturazione edilizia all’ecobonus, dall’incentivo per i mobili e gli elettrodomestici al bonus facciate.
Le modalità per effettuare le richieste sono pressoché le stesse inserite nei precedenti decreti, mentre a slittare sono stati soltanto i termini per richiedere i benefici.
Ecco i dettagli dei bonus edilizi.
- Bonus ristrutturazione: consiste nella possibilità di ottenere una detrazione Irpef del 50% delle spese sostenute, fino a un tetto massimo di 96.000 euro per singola unità immobiliare. In generale, l’agevolazione riguarda gli interventi per ristrutturare le abitazioni e le parti comuni di edifici residenziali situati nel territorio dello Stato. Tra i documenti da presentare per poter beneficiare delle detrazioni vi sarebbe il bonifico che attesti l’effettiva spesa sostenuta per ogni unità immobiliare. Tra gli obblighi quello di presentare una comunicazione all’ENEA entro 90 giorni dalla data in cui si sono conclusi i lavori per gli interventi che comportano un risparmio energetico.
- Bonus mobili: è un’agevolazione che spetta solo a chi ha eseguito interventi di ristrutturazione prima dell’acquisto di mobili nuovi e grandi elettrodomestici. La detrazione è pari al 50% delle spese sostenute fino ad un massimo di 10.000 euro .
- Bonus verde: è un’agevolazione che prevede una detrazione Irpef del 36%, su una soglia di spesa massima di 5.000 euro, per la riqualificazione urbana da parte di privati e condomini di terrazzi, giardini, balconi e per chi finanzia lavori per il verde pubblico.
- Bonus facciate: può essere fruito per interventi finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna di edifici esistenti ubicati nelle zone A e B, centri storici e aree totalmente o parzialmente edificate, indicate nel decreto ministeriale n.1444/1968 o in zone a queste assimilabili in base alla normativa regionale e ai regolamenti edilizi comunali. Secondo quanto indicato nel Documento, la misura della detrazione (IRPEF/IRES) resterà al 90%.
- Ecobonus: prevede una detrazione delle spese sostenute per interventi di risparmio energetico, per un massimo di spesa pari a 100 mila euro da suddividere sempre in 10 anni con le stesse aliquote previste per il 2020 ovvero:
→ 50% per infissi, biomassa e schermature solari;
→ 65% per le rimanenti tipologie.
Superbonus 110%: niente proroga in Legge di Bilancio 2021
La proroga del superbonus 110% non fa parte del testo in bozza della Legge di Bilancio 2021. I contribuenti che hanno iniziato i lavori però possono stare tranquilli per il prossimo anno, poiché le coperture per il 2021 sono state stanziate già dal Decreto Rilancio.
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PRESTITI OBBLIGAZIONARI è operativa la Garanzia Italia
Con la conversione in legge del Decreto Liquidità, la garanzia dello Stato si estende anche ai prestiti obbligazionari. Lo annunciano Sace, Abi (Associazione Bancaria Italiana) e Aifi (Associazione del Private Equity, Venture Capital e Private Debt).
Attraverso 200 miliardi di euro di garanzie di Stato, le imprese beneficiano, infatti, di garanzie a condizioni agevolate e controgarantite dallo Stato su finanziamenti concessi per aiutare a reperire liquidità e fronteggiare gli effetti del covid.
Come funziona
i prestiti obbligazionari dovranno essere destinati a sostenere attività in Italia, tra cui capitale circolante e investimenti. L’emissione obbligazionaria, da sottoscriversi per intero, dovrà avere una durata non superiore a 6 anni, con la possibilità per le imprese beneficiarie di avvalersi di un preammortamento di durata fino a 36 mesi.
Le garanzie verranno rilasciate soltanto online attraverso il portale dedicato “Garanzia Italia” sviluppato da Sace, dove le banche e le istituzioni finanziarie interessate, una volta conclusa la propria istruttoria sulla richiesta di organizzazione dell’emissione obbligazionaria, potranno inserire le proprie domande e ottenere le relative garanzie, controgarantite dallo Stato, in tempi brevissimi.
Step per ricevere la garanzia dello Stato
Sono quattro gli step per ricevere la garanzia dello Stato. Il primo passo è quello dell’impresa che richiede al soggetto finanziatore di sua fiducia un finanziamento o una linea di credito con garanzia dello Stato. Il soggetto finanziatore verifica i criteri di eleggibilità ed effettua l’istruttoria creditizia. In caso di esito positivo del processo di delibera, inserisce la richiesta di garanzia nel portale online di Sace.
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