LEGGE DI BILANCIO 2023: I PRINCIPALI BANDI, LE PROROGHE E GLI INCENTIVI FISCALI RISERVATI ALLE PMI ITALIANE
Entrata in vigore dal 1 gennaio la manovra economica, del valore complessivo di 35 miliardi di euro, stabilisce la ripartizione dei finanziamenti pubblici prevista per il triennio 2023-2025
a sostegno del tessuto imprenditoriale del Paese.
Di seguito illustriamo le principali novità:
PROROGA CREDITI DI IMPOSTA SUD
Prorogato fino al 31 dicembre 2023 il credito di imposta per l’acquisto di beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive nelle zone assistite ubicate nelle regioni del Mezzogiorno(Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise). E’ invece prevista l’estensione fino al 31 dicembre 2023 del credito d’imposta per investimenti nelle ZES (Zone economiche speciali).
Viene inoltre prorogato il credito di imposta maggiorato per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo in favore delle impreselocalizzate nelle regionidel Mezzogiorno.
Infine si conferma da attuare un credito d’imposta del 70% fino a 1 milione di euro per le spese sostenute nel 2023 relative all’installazione e messa in funzione di impianti di compostaggio presso i Centri Agroalimentari presenti nelle regioni Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia.
NUOVA SABATINI
Viene previsto il rifinanziamento – con 30 milioni di euro per il 2023 e di 40 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026 – della Nuova Sabatini. Per le iniziative con contratto di finanziamento stipulato dal 1° gennaio 2022 al 30 giugno 2023, il termine di 12 mesi per l’ultimazione degli investimenti è prorogato per ulteriori 6 mesi.
RIFINANZIAMENTO FONDO DI GARANZIA PMI
In considerazione del perdurare delle esigenze di liquidità e di investimento delle imprese, sono prorogate al 31/12/2023 le discipline transitorie:
- Importo massimo garantito pari a 5 milioni di euro per esigenze diverse dal sostegno alla realizzazione degli investimenti;
- Esigenze di liquidità derivanti dal rincaro delle materie prime e dei fattori di produzione, al fine di realizzare obiettivi di efficientamento o diversificazione della produzione o dei consumi energetici.
BONUS INVESTIMENTI BENI MATERIALI 4.0
Spostato al 30 settembre il termine ultimo per portare a termine gli investimenti 4.0 prenotati entro il 31 dicembre 2022 (cioè per i quali, a questa data, l’ordine risulti accettato dal venditore e sia stato pagato un acconto per almeno il 20% del costo di acquisizione del macchinario). In questo caso il credito di imposta (non tassato) sarà del 40% fino a 2,5 milioni di euro di investimenti, del 20% per gli importi eccedenti e fino a 10 milioni di euro.
GESTIONE CARO ENERGIA
Le risorse destinate alle misure contro il caro energia ammontano a oltre 21 miliardi. Nel dettaglio, per il primo trimestre 2023 è confermata l’eliminazione degli oneri impropri delle bollette e rifinanziato il credito d’imposta per le imprese piccole e le attività come bar, ristoranti ed esercizi commerciali che salirà dal 30% al 35%, mentre per le imprese energivore e gasivore dal 40% al 45%.
CREDITO DI IMPOSTA CARBURANTI IN AGRICOLTURA E PESCA
Afavore delle imprese operanti nel settore agricolo, della pesca e agromeccanico è riconosciuto un credito di imposta pari al 20%, per il primo trimestre 2023, relativo alle spese sostenute per l’acquisto del carburante (gasolio e benzina impiegati per i mezzi utilizzati nell’esercizio dell’attività o per il riscaldamento delle serre e/o degli edifici preposti all’allevamento degli animali).
CONTRATTI DI SVILUPPO
Vengono stanziati ulteriori 4 miliardi complessivi nelle annualità dal 2023 al 2037 per il rifinanziamento dei contratti di sviluppo industriale, di trasformazione dei prodotti agricoli, per la tutela ambientale e per lo sviluppo di attività turistiche.
BONUS IPO
Prorogato il credito d’imposta per favorire la quotazione delle Pmi in Borsa
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ASSET MANAGEMENT – Dicembre 2022
Verso il futuro: il ruolo della finanza straordinaria
Quali sono stati nel 2022 i trend che hanno caratterizzato i mercati finanziari? Cosa dobbiamo aspettarci nel 2023?
Il direttore generale di Investimenti e Finanza Merchant, Giuseppe Ursi, ne parla in un’intervista rilasciata alla rivista Asset Management , tra le principali testate economiche dedicate agli investimenti, punto di riferimento per investitori professionali e investitori evoluti.


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La Repubblica – Speciale Investimenti
Congiunture economiche sfavorevoli: quali gli strumenti più adatti a superarle.
Nel 2023 sarà ancora più urgente e strategico fornire alle PMI strumenti e risorse finanziarie per stabilizzare e incrementare il proprio business. L’intervista al quotidiano del nostro direttore Giuseppe Ursi.

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SPECIALE FORUM AMBROSETTI
Intervista al direttore generale Giuseppe Ursi, sulla prestigiosa testata di analisi economica finanziaria “INDUSTRIA” , allegato al quotidiano il Giornale , all’interno dello “SPECIALE FORUM AMBROSETTI” , sugli effetti della grave emergenza covid, della guerra in Ucraina e dell’inflazione.
l FORUM AMBROSETTI è il più noto think tank privato italiano. L’evento , che si svolgerà a Cernobbio dal 2 al 4 settembre, conta la presenza di capi di stato, premi nobel, top manager e noti analisti socio-economici di livello internazionale.
Per leggere l’articolo completo cliccare sul link:
https://www.golfarellieditore.it/interv…/industria-lug-22/


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Decreto Milleproroghe: le novità per imprese e professionisti
Convertito in legge dal Parlamento contiene una serie di novità e di modifiche su concorsi, scadenze fiscali e normative e aiuti per imprese e famiglie.
In vigore dal 1° marzo 2022 la legge 25 febbrario 2022 n. 15 recante “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2021, n. 228, recante disposizioni urgenti in materia di termini legislativi”, meglio conosciuto come “Decreto Milleproroghe” visto il contenuto di tale norma che prevede appunto la proroga di scadenze o il rinvio dell’entrata in vigore di alcune disposizioni.
Le misure in sintesi:
PROROGA RISCOSSIONE
È stato approvato l’emendamento che consente di chiedere una nuova rateizzazione delle cartelle per i decadutidalla pace fiscale. La mini proroga che c’è stata non è stata utile, secondo il resoconto MEF del 17 febbraio, per il 43% dei debitori (circa 532mila sono i decaduti di rottamazione ter e saldo e stralcio). Secondo le novità del Milleproroghe, i carichi contenuti nei piani di rateizzazione decaduti potranno essere nuovamente dilazionati. La richiesta va presentata tra il 1° gennaio e il 30 aprile 2022, fino a un massimo di 72 rate.
SOSPENSIONE RIMBORSO PRESTITI PMI
Gli aiuti alle imprese del Quadro temporaneo di aiuti di Stato (Temporary Framework-Covid) sono prorogati per altri sei mesi. Le garanzie sui prestiti alle imprese sono oggetto di proroga fino al 30 giugno 2022. Stessa scadenza per il termine per finanziamenti agevolati e contributi ai costi fissi. Inoltre, sempre nell’ambito degli aiuti alle imprese, viene prorogato per un anno il Fondo nuove competenze, creato per favorire la riconversione delle aziende più colpite dalla crisi post-Covid, a meno che non arrivino istruzioni differenti da parte del Ministro dell’Economia.
CASSA INTEGRAZIONE PER LE IMPRESE STRATEGICHE
Sono stati stanziati 42,7 milioni per prorogare la cassa integrazione nei grandi stabilimenti industriali d’interesse strategico nazionale.
BONUS EDILIZI SENZA ASSEVERAZIONI
Escluse dall’obbligo di visto di conformità e asseverazione di congruità per le spesesostenute dal12 novembre al 31 dicembre 2021 in relazione a interventi di edilizia libera o di importo complessivo non superiore a 10.000 euro
LE ALTRE MISURE
- Transizione 4.0: Vale per i beni “prenotati” entro la fine del 2021. In pratica si proroga la scadenza di sei mesi, ovvero fino al 31 dicembre 2022. Si tratta degli investimenti per i quali, entro il 31 dicembre 2021, l’ordine sia stato accettato dal venditore e siano stati pagati acconti per almeno il 20% del costo.
- TARI: il termine per approvare le tariffe per la tassa rifiuti slitta al 30 aprile di ciascun anno, per il solo 2022 al 31 maggio.
- Addizionali IRPEF: l’aggiornamento delle aliquote comunali in base ai nuovi scaglioni slitta dal 31 marzo al 31 maggio.
- Saldo IRAP 2019 e l’acconto 2020 nei casi di imprese che avevano erroneamente utilizzato l’esenzione prevista dal DL 34/2020: cinque mesi in più (c’è tempo fino al 30 giugno) per versare il dovuto.
- Perdite d’esercizio 2021 che superano un terzo del capitale: stesse misure di flessibilità già previste lo scorso anno (in considerazione della crisi Covid, viene dato più tempo alle imprese per ripianare le perdite).
- Agevolazioni prima casa: fino al 31 marzo restano sospesi i termini per il trasferimento della residenza (entro 18 mesi), per l’acquisto di una nuova abitazione principale entro un anno dalla vendita della precedente (nei cinque anni precedenti) o per la vendita della prima casa entro un anno dall’acquisto di quella nuova.
- Tetto al contante di 2mila euro fino al 31 dicembre 2022, rimandando di un anno la nuova soglia dei pagamenti sotto mille euro.
- Bonus psicologo fino a 600 euro da spendere per cure post stress da pandemia Covid, a disposizione di tutti coloro che hanno un ISEE fino a 50mila euro.
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LA REPUBBLICA: INTERVISTA A GIUSEPPE URSI DIRETTORE GENERALE INVESTIMENTI&FINANZA MERCHANT
PIANI STRATEGICI MIRATI, CREAZIONE DI VALORE E RIORGANIZZAZIONE AZIENDALE : GLI STRUMENTI PER SANARE LE PROBLEMATICHE FINANZIARIE AZIENDALI

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Legge di Bilancio 2022
Il testo definitivo introduce importanti novità in materia di Fisco e Lavoro
- Nella legge di bilancio 2022, in vigore dall’1 gennaio dopo il via libera della Camera del 30 dicembre 2021 (con l’ennesima fiducia sul maxiemendamento del governo) e la pubblicazione in gazzetta ufficiale, sono state introdotte numerose misure per favorire la competitività del sistema produttivo del Paese. Dal sostegno alle imprese attraverso investimenti legati alla transizione digitale e green alle norme antidelocalizzazioni che puntano a tutelare i lavoratori senza penalizzare gli imprenditori.
A queste misure si affiancano una serie di ulteriori interventi voluti dal ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti per le imprese che intendono investire in Italia o comunque assumere lavoratori dalle aree di crisi.
Ecco le principali misure approvate in via definitiva.
- Incentivi e norma antidelocalizzazioni.
Sono state introdotte misure per i lavoratori di aziende in crisi: un fondo speciale di 100 milioni di euro per favorire il prepensionamento ma anche la decontribuzione totale per chi assume a tempo indeterminato questi lavoratori. Previste inoltre agevolazioni per l’acquisto di immobili da imprese in crisi. La norma antidelocalizzazione si applicherà alle aziende con più di 250 dipendenti che non risultano in crisi ma che decidono di chiudere una sede, licenziando più di 50 dipendenti.
- Contratti di sviluppo
È stato rifinanziato con 450 milioni di euro lo strumento di politica industriale dei Contratti di sviluppo per agevolare i progetti di investimento a sostegno della competitività.
- Nuova Sabatini e Fondo di Garanzia
In particolare vengono rifinanziati il Fondo di Garanzia PMI per 3 miliardi di euro fino al 2027 e la cosiddetta “Nuova Sabatini” con 900 milioni di euro complessivi dal 2022 al 2026.
- Fondo transizione industriale
E’ stato istituito al Mise il fondo per la transizione industriale con una dotazione di 150 milioni di euro dal 2022, che ha l’obiettivo di favorire l’adeguamento del sistema produttivo nazionale alle politiche europee in materia di lotta ai cambiamenti climatici attraverso agevolazioni alle imprese finalizzate alla realizzazione di investimenti per l’efficientamento energetico, per il riutilizzo e l’impiego produttivo di materie prime e di materie riciclate.
- Investimenti 4.0 e per internazionalizzazione
Previsto anche un incremento delle risorse a sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese e la proroga dei crediti d’imposta per investimenti 4.0 in ricerca e sviluppo, transizione ecologica e innovazione tecnologica.
- Patent box
Cambia la disciplina del Patent box, con la diminuzione del reddito d’impresa, che passa dal 90% al 110% delle spese per ricerca e sviluppo per alcune categorie di beni immateriali. Estesa poi al 30 giugno 2022 la possibilità di trasformare le Deferred tax assets (Dta) in crediti di imposta.
- Riforma Irpef e Irap
La riforma delle tasse prevede la creazione di un sistema a 4 aliquote (23%, 25%, 35%, 43%) e nuovo metodo di calcolo delle detrazioni, con il “bonus Renzi” 100 euro che resta per i redditi fino a 15mila euro (primo scaglione Irpef). Il bonus di 1.200 euro l’anno può essere riconosciuto anche per i redditi tra 15mila euro e 28mila euro (secondo scaglione), ma a determinate condizioni.
Tagliata poi l’Irap per imprenditori individuali e professionisti.
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Simest: Portale Fondo internazionalizzazione, prorogata la chiusura
Prorogato al 31 maggio 2022 il termine per la presentazione delle domande di finanziamento a valere sul Fondo 394/PNRR.
Il Fondo Rotativo 394/81 è un fondo gestito da SIMEST per conto del MISE dedicato ai finanziamenti a tasso agevolato finalizzati a facilitare lo sviluppo internazionale delle imprese italiane, in particolare le PMI.
Nell’ambito della misura sono finanziati studi di fattibilità, programmi di inserimento sui mercati extra UE, programmi di assistenza tecnica, partecipazione a fiere, mostre, missioni di sistema in mercati extra UE e la patrimonializzazione delle PMI esportatrici.
La nuova proroga del Fondo 394 per l’internazionalizzazione deliberata dal comitato agevolazioni, dai principali rappresentanti della cooperazioni internazionale ( MAECI ) e dai ministeri dell’Economia e dello Sviluppo Economico, oltre che dalle Regioni, conferma la possibilità per le imprese di inoltrare la propria domanda fino al 31 maggio 2022.
SIMEST, ricordiamo, è la finanziaria di sviluppo e promozione delle imprese italiane all’estero, creata nel 1991 con il compito di sostenere il processo di internazionalizzazione e di assistere gli imprenditori nelle loro attività nei mercati stranieri. SIMEST sostiene l’internazionalizzazione, l’export e gli investimenti diretti all’estero delle imprese italiane che vogliono crescere e competere sui mercati mondiali.
Il precedente Fondo 394 considerava un tasso di archiviazione alle richieste che fluttuava tra il 15% e il 20% mentre questa nuova estensione collegata alla proroga del Temporary Framework, fissata per il 3 Dicembre 2021, permetterà un’ulteriore disposizione di risorse pari a 360 milioni, fondi usufruibili salvo esaurimento anticipato.
L’obiettivo principale del PNRR era l’adesione di circa 4 mila imprese entro la fine dell’anno ma già al 1° Dicembre sono state oltre 5.860 le realtà che hanno usufruito del fondo di rifinanziamento proposto dal Recovery Plan stanziato dal governo (fondo di 1,2 miliardi) con una stima totale di 836 milioni versati a sostegno delle aziende.
Il sud Italia ha mostrato un eccellente riscontro con 1830 richieste da parte delle imprese circa il 31 % per 246 milioni di risorse che corrispondono al 29% sul complesso degli stanziamenti previsti dal Recovery Plan. Per le piccole e medie imprese è riservato il 40% della dotazione complessiva dello strumento mentre per le restanti è inferiore, ovvero il 25%.
Questa ulteriore proroga è una vera e propria boccata d’aria per le imprese, assicurando infatti un importante assist di ripresa su tre fronti principali quali:
- Transizione digitale ed ecologica delle PMI con vocazione internazionale
- Partecipazione di PMI a fiere e mostre internazionali, anche in Italia, e missioni di sistema
- Sviluppo del commercio elettronico delle PMI in Paesi esteri (e-commerce)
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FINTECH : BOOM DI FINANZIAMENTI
Nei primi sei mesi del 2021 più investimenti che in tutto il 2020
Grazie alla velocità dell’erogazione e alla maturata competenza delle FinTech, le PMI possono oggi cogliere nuove e concrete opportunità per poter continuare a crescere
Il periodo storico che stiamo vivendo, le evoluzioni sociali, la mobilità tecnologica, le dinamiche economiche sono tutti elementi che hanno determinato diversi cambiamenti strutturali nel settore dei servizi finanziari. L’accelerazione e lo sviluppo tecnologico permettono infatti una maggiore facilità nell’accesso e nell’utilizzo dei servizi finanziari da parte dei consumatori.
È proprio qui che entrano in gioco le piattaforme Fintech.
In inglese il termine Fintech si traduce in tecnologia finanziaria e si riferisce ad un insieme di servizi e prodotti finanziari trasmessi attraverso tecnologie e piattaforme digitali. Il volume di affari di questa tecnologia finanziaria è in forte crescita. Dal 2018 ad oggi si sono registrati numeri da capogiro con + 120% di crescita e un giro d’affari che raggiunge quota 40 miliardi di dollari. Le startup di Fintech sono numerose, circa 1.500 e sono sia a livello nazionale che internazionale.
Gli operatori fintech lavorano con un approccio totalmente diverso rispetto alla finanza tradizionale e rivestono un ruolo sempre più di spessore nella metamorfosi del settore dei Financial Services.
In che modo ? Per la prima volta in assoluto gli operatori Fintech sfruttando modalità operative informatiche, in grado di proporre al cliente un’esperienza completamente digitale. I servizi erogati dalle imprese e dalle piattaforme FinTech non sono differenti da quelli della finanza tradizionale anzi sono identici ma più funzionali; tra questi vi sono le app bancarie, i trasferimenti di denaro peer-to-peer, il crowdfunding online, il social lending, le interazioni con i chat bot, i pagamenti da smartphone.
Una presentazione che non lascia spazio a dubbi o perplessità, ma quanto vale il Fintech nel nostro paese? Secondo un’indagine condotta dall’ associazione Italia-Fintech, nel 2021 le richieste per i prestiti alle pmi italiane dalle piattaforme fintech sono raddoppiate rispetto al 2020. Partendo da quota un miliardo nel 2020 a distanza di un anno si sfiorano i 2 miliardi di euro per un totale di circa 7,2 miliardi. Con l’aggiunta, inoltre, da inizio dell’operatività delle varie piattaforme (precisamente tra il 2015 e il 2016) si sfiora la quota di 100 milioni, raccolti dalle piattaforme di equity crowdfunding. Il tutto per un totale di 2,3 miliardi di euro di capitali canalizzati sulle aziende attraverso piattaforme fintech. Inoltre, evidenzia lo studio, insieme al valore economico complessivo del credito erogato, da gennaio a settembre 2021, è anche aumentato il numero delle aziende finanziate raggiungendo quota 6.400, rispetto alle 3.026 dell’anno precedente nello stesso periodo.
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CRISI D’IMPRESA 2021: IN GAZZETTA IL DECRETO LEGGE CON LA PROROGA DEL CODICE AL 2022
TRA LE NOVITÀ, L’INTRODUZIONE DELL’ISTITUTO DELLA “COMPOSIZIONE NEGOZIATA DELLA CRISI”
E’stato finalmente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 24 agosto 2021, il decreto legge 118/2021 con le misure urgenti sulla crisi d’impresa che rinvia temporaneamente – al 16 maggio 2022 – l’entrata in vigore del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza fornendo, al contempo, agli imprenditori in difficoltà ulteriori strumenti, efficaci e meno onerosi, per il risanamento delle attività che rischiano di uscire dal mercato.
Il provvedimento introduce l’istituto della “composizione negoziata della crisi”, che rappresenta un nuovo strumento di ausilio alle imprese in difficoltà, finalizzato al loro risanamento previsto nei casi di squilibrio economico o patrimoniale precedente all’eventuale crisi di insolvenza ma ancora reversibile. Si tratta di un percorso extragiudiziale di composizione esclusivamente volontario e caratterizzato da assoluta riservatezza a cui si potrà accedere tramite una piattaforma unica nazionale telematica a partire dal prossimo 15 novembre. All’imprenditore si affianca un esperto, terzo e indipendente, munito di specifiche competenze, al quale è affidato il compito di agevolare le trattative con i creditori, necessarie per il risanamento dell’impresa. ll decreto per incentivare l’accesso alla procedura di composizione negoziata, istituisce anche delle misure premiali di natura fiscale che sono riportate all’articolo 14.
Si modifica inoltre la legge fallimentare, con l’anticipazione di alcuni strumenti di composizione negoziale già previsti dal codice della crisi.
Si stabilisce infine, il rinvio al 31 dicembre 2023 del Titolo II sulle misure di allerta, per sperimentare l’efficacia della composizione negoziata e rivedere i meccanismi di allerta contenuti nel codice della crisi d’impresa.
Con la pubblicazione del provvedimento, che ora va alle Camere per la conversione, è immediatamente operativo l’art. 27, dedicato alle disposizioni transitorie, che prevede di applicare dal 15 novembre alcune importanti disposizioni: si tratta degli art. 2 e 3, commi 6, 7, 8 e 9, e degli articoli da 4 a 19. In pratica, il dl 118/2021 da un lato ha immediatamente differito al 16 maggio 2022 l’entrata in vigore del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (dlgs 14/2019, Ccii), che così non entrerà più in vigore il 1° settembre 2021, ed ha immediatamente differito al 31 dicembre 2023 i tanto temuti sistemi di allerta precoce della crisi disegnati dagli art. 12 e ss dello stesso Ccii.
Tali misure, approvate dal Consiglio del Ministri nella seduta del 5 agosto, sono state introdotte, a seguito dell’aumento delle imprese in difficoltà o insolventi e della necessità di fornire nuovi ed efficaci strumenti per prevenire e affrontare situazioni di crisi.
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