AIUTI PER LA TUTELA DELL’AMBIENTE REGIONE PUGLIA
Con il Bando “Aiuti per la tutela dell’Ambiente”, la Regione Puglia mette a disposizione delle PMI contributi finanziari per la realizzazione di programmi di investimento mirati a migliorarne l’efficienza energetica.
SOGGETTI BENEFICIARI
Le domande di agevolazione possono essere presentate da microimprese, da imprese di piccola dimensione e da medie imprese (di seguito PMI), che intendono realizzare una iniziativa di efficientamento energetico in unità produttiva ubicata in Puglia.
I soggetti proponenti alla data di presentazione della domanda di agevolazione devono essere regolarmente costituiti e iscritti nel Registro delle Imprese.
I settori ammissibili alle agevolazioni sono sinteticamente i seguenti:
- Produzione di beni, imprese di installazione e riparazione, costruzioni;
- Commercio all’ingrosso ed al dettaglio;
- Produzione ed erogazione di servizi;
- Attività turistiche o connesse al turismo.
INVESTIMENTI AMMISSIBILI
Sono ammissibili interventi di:
- efficienza energetica;
- cogenerazione ad alto rendimento;
- produzione di energia da fonti rinnovabili fino a un max del 70% dell’energia consumata mediamente nei tre anni solari antecedenti la data di presentazione della domanda e, comunque, fino al limite massimo di 500 kW. Al limite del 70% concorre la produzione da sistemi da fonti rinnovabili eventualmente già presenti nel sito.
Sono ammissibili a contributo gli interventi volti a ridurre i fabbisogni di energia primaria del sito aziendale oggetto del programma di investimenti nella misura di almeno il 10%, di cui un minimo del 2% che insiste sulla Linea 1 – “Efficienza energetica”.
Con riferimento alla produzione autonoma di energia (con la cogenerazione ad alto rendimento – CAR – ovvero con il ricorso a sistemi che usano le fonti rinnovabili) sono ammissibili a contributo i soli programmi finalizzati ad auto-consumare l’energia prodotta secondo quanto stabilito in materia dalla legislazione nazionale in vigore.
Non sono ammissibili gli investimenti di cogenerazione ad alto rendimento destinati alla gestione dei rifiuti di altre imprese.
SPESE AMMISSIBILI
Gli interventi ammissibili a contributo possono prevedere investimenti su una, su due o su tutte e tre linee previste dall’avviso.
Sono ammissibili a contributo le spese relative a
- Diagnosi energetica ex antee relazione finale risultati conseguiti, nel limite complessivo dell’1,5% dei costi ritenuti ammissibili per l’intero programma di investimento e, comunque, per un ammontare complessivo non superiore a 10.000,00 €;
- Progettazione tecnica dell’interventonei limiti del 5% dei costi ritenuti ammissibili per l’intero programma di investimento;
- Apparecchiature comprensive delle forniture di materiali e dei componenti previsti per la realizzazione dell’intervento;
- Infrastrutture impiantistiche per il supporto degli impianti e degli apparecchi, necessari per il funzionamento dell’impianto oggetto dell’intervento;
- Costi di montaggio, installazione e assemblaggiodegli impianti e delle relative strutture di sostegno, comprensivi delle opere murarie legate esclusivamente alla loro realizzazione e al collegamento alle reti aziendali;
- Avviamento e collaudo dell’interventoai fini dell’esercizio dell’impianto e della sua messa a regime;
- Sistemi di misura e monitoraggiodei vari parametri di funzionamento dell’impianto.
FORMA DELL’AGEVOLAZIONE
Le agevolazioni saranno calcolate, indipendentemente dall’ammontare del progetto ammissibile, sull’importo massimo di € 4.000.000 per le medie imprese e di € 2.000.000 per le piccole e micro imprese.
La copertura finanziaria del piano di investimento finanziato dalla misura è prevista nelle seguenti percentuali:
- 30% mutuo a carico del Fondo Efficientamento Energetico Mutui con tasso pari quasi a zero;
- 40% Sovvenzione diretta (contributo a fondo perduto);
- 30% mutuo a carico della banca finanziatrice.
Il finanziamento bancario deve coprire il 60% dell’investimento.
Il periodo di durata del mutuo non potrà essere superiore a 6 anni di ammortamento più due anni di preammortamento.
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Incentivi per la Registrazione dei marchi d’impresa
Da ieri, 07 marzo 2018, è possibile presentare al Ministero dello Sviluppo Economico domanda di agevolazione per la registrazione dei marchi presso l’Unione Europea.
Possono presentare domanda le imprese che abbiano sede legale ed operativa in Italia.
Il bando finanzia la registrazione dei marchi europei presso l’Ufficio europeo dei brevetti EUIPO di Monaco di Baviera, e la registrazione di marchi internazionali presso l’Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale OMPI.
Il contributo è pari all’80% delle spese ammissibili, 90% per la registrazione in Cina e Usa, fino ad un massimo di 6 mila euro.
Il bando è aperto fino ad esaurimento delle risorse.
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Condhotel a breve operativi anche in Italia
Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 54 del 6 marzo 2018, il decreto relativo alla disciplina dei CONDHOTEL (Dpcm 22 gennaio 2018, n. 13).
Il Condhotel è un esercizio alberghiero aperto al pubblico, a gestione unitaria, composto da una o più unità immobiliari ubicate nello stesso comune o da parti di esse, che forniscono alloggio, servizi accessori ed eventualmente vitto, in camere destinate alla ricettività e, in forma integrata e complementare, in unità abitative a destinazione residenziale, dotate di servizio autonomo di cucina, la cui superficie complessiva non può superare il 40% del totale della superficie netta destinata alle camere.
La nuova figura può dunque fornire servizi sia attraverso le tradizionali camere che attraverso unità abitative aventi destinazione residenziale.
Il proprietario della struttura alberghiera può decidere di trasformare in appartamenti da vendere con la formula del Condhotel una porzione della struttura esistente fino ad un massimo del 40% della superficie.
In alternativa, può scegliere di aggregare ad un hotel esistente un certo numero di appartamenti ubicati nelle immediate vicinanze (massimo 200 metri lineari).
Per l’albergatore questa formula rappresenta un modo per reperire fondi da investire nella struttura e migliorarne la qualità. Viceversa, per chi compra si tratta di un conveniente investimento, con la possibilità di usufruire del bene senza rinunciare ai vantaggi e ai servizi tipici del pernottamento in albergo.
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ZES (Zone Economiche Speciali): incentivi per rilanciare la competitività dei porti delle regioni meridionali
Entrano in vigore le Zone Economiche Speciali (ZES), con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Regolamento (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 12/2018), volto a favorire nelle regioni del Sud lo sviluppo delle imprese già operanti e l’insediamento di nuove.
Le ZES sono aree geograficamente limitate e chiaramente identificate, nelle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna), nelle quali le imprese potranno beneficiare di speciali incentivi (fiscali e normativi, sotto forma di credito di imposta e di semplificazioni amministrative).
Le ZES saranno concentrate nelle aree portuali e nelle aree ad esse economicamente collegate e potranno essere attivate su richiesta delle regioni meridionali interessate, previo adeguato progetto di sviluppo.
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Lease 2018: il salone del leasing e del noleggio
Il primo evento dedicato al settore del leasing e del noleggio si svolgerà a Milano il 20 e 21 marzo prossimi presso la sede de Il Sole 24 Ore.
Un settore, quello del leasing, in crescita per il quarto anno consecutivo e che continua ad essere lo strumento privilegiato per gli investimenti delle PMI.
Lo stipulato leasing nel 2017 ha superato i 26,6 miliardi di euro, con una crescita del 12,9% rispetto al 2016 ed un picco del +26% nel solo mese di dicembre.
Altrettanto positiva la dinamica del numero dei contratti, cresciuti del 10,1%.
È stato il comparto strumentale a crescere di più, totalizzando un +21,7% sui numeri ed un +18,5% sull’importo totale dello stipulato, con un incremento dei valori medi contrattuali nel comparto del leasing finanziario e performance ancora migliori nel segmento del leasing operativo.
Numerose le tematiche che saranno affrontate nelle sessioni pubbliche di lavoro: l’industria 4.0 – l’innovazione come driver per la competitività -, la gestione dei bisogni della clientela, l’evoluzione dei prodotti e dei canali distributivi, la business mobility, l’impatto del principio contabile IFRS 16 sulla domanda e sull’offerta, l’evoluzione degli NPL e le opportunità del mercato secondario, l’organizzazione e l’innovazione nei servizi finanziari.
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OLTRE UN MILIARDO DI EURO DAL CIPE PER CONTRATTI DI SVILUPPO E FONDO ANTI-DELOCALIZZAZIONI
Il CIPE ha rifinanziato con 850 milioni il Contratto di Sviluppo per favorire i grandi investimenti, soprattutto nel Sud del Paese.
Le nuove risorse serviranno a far fronte ai numerosi progetti di investimento che Invitalia continua a ricevere da gruppi industriali italiani ed esteri, a conferma dei vantaggi che questo strumento agevolativo offre alle imprese anche in termini di riduzione dei tempi e di semplificazione burocratica. Ad oggi sono 113 le iniziative finanziate, con investimenti per 4,2 miliardi di euro e 58.000 posti di lavoro creati o salvaguardati.
Stanziati anche 200 milioni per il fondo anti-delocalizzazioni, che sarà gestito sempre da Invitalia, per far fronte a processi di reindustrializzazione, transizioni e crisi industriali.
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Impresa a tasso zero: incentivi 2018 per donne e giovani che avviano un’attività
Gli incentivi consistono in un finanziamento a tasso zero che può coprire fino al 75% dell’investimento totale ammissibile per un massimo di spesa fino a 1,5 milioni di euro.
Requisiti imprese:
– costituite da giovani tra i 18 e i 35 anni e da donne di tutte le età
– costituite in forma di società, da non più di 12 mesi rispetto alla presentazione della domanda, o da costituirsi entro 45 giorni dall’eventuale ammissione alle agevolazioni, in caso di richiesta presentata da persona fisica.
La presentazione della domanda avviene in via telematica attraverso la piattaforma Invitalia.
Le domande vengono valutate in base all’ordine cronologico di presentazione.
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I Mini-bond in cinque anni raggiungono un valore di quasi 17 miliardi di euro
E per il 2018 le aspettative prevedono un costante trend positivo.
I mini-bond, intesi come titoli di debito emessi da società cooperative, quotate e non, alternativi al credito bancario, hanno consolidato nel 2017 lo sviluppo costante iniziato nel 2012 in risposta alle difficoltà causate dalla crisi finanziaria.
Stando alle cifre esposte nella quarta edizione del Rapporto italiano sui mini-bond, presentato dall’Osservatorio omonimo della School of Management del Politecnico di Milano, il valore nominale dei mini-bond è arrivato a superare in 5 anni i 16,9 miliardi di euro, 2,9 miliardi considerando solo le emissioni fatte da Pmi (e 3,2 valutando esclusivamente quelle inferiori ai 50 milioni).
La ricerca ha identificato 326 imprese che da novembre 2012 al 31 dicembre 2017 hanno collocato mini-bond in Italia, per un totale di 467 emissioni, ben 398 delle quali con importo sotto i 50 milioni di euro.
Solo lo scorso anno le emittenti sono state 137, 130 delle quali si sono affacciate sul mercato per la prima volta, con un significativo aumento rispetto all’anno precedente.
Il fatturato delle imprese emittenti è molto variabile: nel 34% dei casi è compreso fra 10 e 50 milioni di euro, ma 76 società hanno un fatturato inferiore ai 10 milioni. Nel 2017 è raddoppiato il numero di emittenti con fatturato compreso fra i 100 e i 500 milioni.
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Il factoring cresce del 9,48% nel 2017
Il factoring, un business che in Italia rappresenta circa il 13% del Pil, conferma il suo ruolo fondamentale nel sostegno alle imprese italiane.
Secondo i dati raccolti ed elaborati da Assifact, l’Associazione Italiana per il Factoring che riunisce tutti i principali operatori del settore, dopo un 2016 di crescita già vicina alla doppia cifra (+9,53% a fine anno), che aveva visto il factoring accompagnare e sostenere la ripresa delle attività produttive con il ritorno al segno positivo dell’economia, il mercato italiano del factoring ha replicato la performance nel 2017: al 31 dicembre, l’incremento del volume d’affari (turnover cumulativo) rispetto al 31 dicembre del 2016 risulta pari al 9,48%.
In aumento anche i crediti in essere (+2,19% rispetto a fine dicembre 2016) e gli anticipi e corrispettivi erogati alle imprese (+1,40%).
Fonte: Assifact. Statistiche al 31 dicembre 2017
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